Tutto a casa è pronto… o quasi …la voglia di tornare a casa con il cucciolo tra le braccia è tantissima… si aspetta con ansia quella lettera di dimissione… l’emozione e l’adrenalina sono alle stelle… viaggio in macchina surreale… si girano le chiavi della serratura…un bel respiro… Profumo di casa!
Questo è esattamente uno di quei giorni in cui ci si ricorda TUTTO…è un momento di gioia pura ed onnipotenza!
È esattamente in questo istante che si comprende cosa significa la parola FAMIGLIA!
Si ok..e ora?
Dove metto il bambino, lo lascio dormire? lo sveglio? Piange…avrà fame? lo allatto? Ah, il pannolino è sporco Avrà caldo? Avrà freddo?
Il telefono suona, arrivano i messaggi di amici e parenti che vogliono conoscere il piccolo…
Quella gioia lascia spesso spazio ad ansia, dubbi, paura, solitudine, sconforto… la consapevolezza che tutto è cambiato ora è reale…ora si è MADRE…ed il senso di responsabilità è schiacciante…si concretizza ora che per 24 ore su 24 il cucciolo richiede attenzione, cura, nutrimento, amore e coccole.
Ed il corpo non aiuta…le perdite di sangue, i punti di una eventuale ferita, l’utero che si contrae, il seno in montata, l’ormone ballerino che ci rende emotivamente delicate e la mancanza di sonno danno spesso una versione distorta della realtà.
Cosa significa tutto questo?
Semplicemente bisogna vivere la gravidanza per prepararsi a questo esatto momento: lavorare per diventare MADRE, ascoltare e conoscere il pupetto già mentre è in utero, fare un corretto corso preparto, circondarsi di professionisti competenti #ostetrica, ascoltare e rispettare il corpo nei suoi cambiamenti, preparare la casa, organizzarsi per eventuali aiuti (spesa, pulizie, cibo), evitare o filtrare il via vai di visite, ma, soprattutto, prendersi del tempo per capire i messaggi che il neonato manda alla propria madre, conoscerlo e riconoscere le sue numerose COMPETENZE!
Si! Il neonato è estremamente competente!Lui utilizza un linguaggio molto semplice ma efficace: il linguaggio del corpo. Il suo viso, i suoi occhi, il suo pianto, le sue mani, la sua schiena, le sue gambe… comunicano per lui. E’ un linguaggio unico, spesso comprensibile solo alla mamma, che va conosciuto con il tempo.
Ogni mamma deve stare con il proprio bambino per conoscerlo, riconoscerlo fuori dal proprio ventre, e rispondere ai suoi bisogni. La coppia mamma-bambino va tutelata, rispettata e sostenuta in questa grandissima impresa.
L’ostetrica è la professionista che lavora proprio in questa direzione.